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Cultura: l'unica droga che crea indipendenza. le notizie sono «fatti»... oppure «opinioni»... ?



Questa non è democrazia. Questa è mafia ad alto livello! E questi non sono partiti. Sono COSCHE con una CUPOLA!

I VOLTAGABBANA - IL DIRITTO DI RECALL
Viviana Vivarelli
I voltagabbana sono un fenomeno esclusivamente italiano. “Italiani, popoli di eroi, poeti e voltagabbana".
Luigi Compagna, il re del settore, ha cambiato 9 volte partito in 5 mesi. Davvero si deve difendere gente come lui attaccandosi all’art. 67? Ci si rende almeno conto del ridicolo?
Per ciò che riguarda tipi come Orellana, Razzi, Scilipoti, De Gregorio o Luigi Grillo .. chiederei subito una legge per cui chi lascia un partito o ne viene espulso, stia obbligatoriamente fermo un giro e si ripresenti solo col voto degli elettori (anche se con questa legge elettorale non ci sono più eletti fuori dal M5S ma solo ‘nominati’ dai segretari di partito). Troppo comodo passare da un partito a un altro, conservando tutti i diritti! Tra l’altro se questa legge di moralità pubblica e coerenza democratica ci fosse, sparirebbe l’andazzo dei senatori e deputati venduti al massimo offerente che cambiano bandiera a seconda della convenienza economica e delle dinamiche del potere.
Tra i voltagabbana abbiamo tutta la crème de la crème del nostro Parlamento: Marcello Pera, Paolo Guzzanti, Giampaolo Pansa, Claudio Velardi, Daniele Capezzone, Giuliano Ferrara, Vittorio Sgarbi, Daniela Santanché, Tiziana Maiolo… praticamente più che una espressione di libertà di pensiero è una moda, o un felice espediente di aderire a un potere, in mancanza di un dovere.
Il prototipo della categoria è Scilipoti, grottesca maschera dell’arte, di fronte a cui i tentativi di giustificazione sono pure arrampicate sugli specchi.
Scrive il prof Ceserani: “Nei voltagabbana colpisce l’assenza della benché minima motivazione ideologica o anche solo ideale. Scilipoti è passato dal populismo di sx (Di Pietro) al populismo di dx (Berlusconi) senza battere ciglio, anzi, senza forse neanche accorgersi del triplo salto carpiato. Siamo nella commedia dell’assurdo. Scilipoti è un personaggio pirandelliano: uno, nessuno e centomila».
Ed eliminerei allo stesso tempo anche quel vergognoso gruppo misto inesistente negli altri Paesi (25 deputati e 21 senatori) che rappresentano solo se stessi e non certo gli elettori.
Ricordiamo che ormai l’art. 67 è un’anticaglia che non corrisponde più alla realtà attuale. Risale a tempi migliori dove gli onorevoli erano onorabili, non si mettevano all’asta come escort, e non trasformavano il parlamento in un suk.
Ma i renitenti all’onestà cianciano di ‘libero pensiero’ e difendono sfacciatamente la ‘libertà da mandato’! Purtroppo, nei fatti, oggi in Italia non esiste alcuna libertà che miri al bene degli elettori. Il mandato ci dovrebbe essere e dovrebbe essere solo popolare. Invece il mandato c’è, eccome, verso chi ti ha nominato, dato incarichi e messo nelle liste elettorali bloccate, e che ha il diritto di mandarti a casa se lo critichi, come fa Renzi!
L’art. 67 dovrebbe essere cambiato e trasformato nei diritto degli elettori di esercitare un potere di RECALL, cioè di ritiro degli indegni, dei rinnegati, dei delinquenti e dei traditori, come avviene in ogni Paese civile. Il programma elettorale per cui uno viene eletto dovrebbe essere un contratto sacro, e, quando il contraente politico viola il suo contratto, la controparte elettorale deve avere il diritto di recedere, cioè di licenziarlo. Questa sarebbe la vera democrazia!
Oggi gli eletti fanno ormai quello che le lobby chiedono loro o che i segretari di partito ordinano, basta vedere come nel Pd le discordanze vengono poi sempre tutte sanate col vergognoso voto unanime. E’ molto più giusto e democratico il RECALL, come esiste in tutti i paesi civili, cioè un mandato da parte del popolo elettore, che il popolo può ritirare ove l’eletto tradisca le promesse elettorali o si venda a interessi di cricche o ubbidisca come un cadavere alle imposizioni del capo di partito scordando il bene collettivo. E’ da chiarire bene che i padri costituzionalisti vollero l’art. 67 per garantire la libertà di coscienza dell’eletto di fronte alle grandi scelte etiche, non per permettergli di andare dove gli fa più comodo. Ma dove sono oggi le grandi scelte etiche, le forti motivazioni morali? Qui sono sparite perfino le ideologie, addirittura la sx è diventata peggio della dx e si vedono solo cricche di interessi.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Lontani ricordi di gioventù affiorano nella mia mente. Ricordi di un Mondo dove i valori in cui credevamo giusti o sbagliati ci davano la forza per andare avanti.

L’errore dei PADRI nel dopoguerra? Il non aver capito che il carattere delle persone
non si forma nell’agiatezza si forgia nel superare i problemi della vita quotidiana.
L’Unica colpa imputabile ai Padri ? L’aver dato vita alla generazione che ha permesso la nascita della seconda Repubblica GOVERNATA dà persone senza ideali avide solo di ricchezza e potere.

Verrebbe da dire chi la fa l’aspetti ed è quello che è successo nella lotta fra disonesti.
Una volta i faccendieri corrompevano il politico oggi non è più cosi
i faccendieri sono riusciti a sottomettere la POLITICA al proprio volere Per poter gestire le leggi che gli impediscono di fare i loro affari .

Confido nel rinsavimento delle vecchie e nuove generazioni
per un ripristino celere della legalità che in questi ultimi 20 anni ha toccato il fondo. VITTORIO.A

nel paese ... dei balocchi ...

Una democrazia non può esistere se non si mette sotto controllo la televisione, o più precisamente non può esistere a lungo fino a quando il potere della televisione non sarà pienamente scoperto. Dico così perché anche i nemici della democrazia non sono ancora del tutto consapevoli del potere della televisione. Ma quando si saranno resi conto fino in fondo di quello che possono fare la useranno in tutti i modi, anche nelle situazioni più pericolose. Ma allora sarà troppo tardi.
Karl Popper

Anarchico è colui che dopo una lunga, affannosa e disperata ricerca ha trovato sé stesso e si è posto, sdegnoso e superbo "sui margini della società" negando a qualsiasi il diritto di giudicarlo.
Renzo Novatore (da I fiori selvaggi, in Cronaca Libertaria, 1917). 

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